venerdì 12 dicembre 2014

L'agenda natalizia del sindacato



     agènda s. f. [dal lat. agenda, gerundivo neutro pl. di agĕre «fare»; propr. «cose da fare»].

        1. Taccuino con pagine datate in cui si segnano gli impegni giornalieri:
Dim. agendina, piccola agenda tascabile.


Come ogni anno è arrivata l'agenda natalizia del sindacato.

In particolare l'agenda di quest'anno è uguale a quella dell'anno passato, non nei contenuti naturalmente, l'anno indicato è il 2015, ma nell'aspetto esteriore: è brutta.

Non voglio lamentarmi, è un regalo e lo accetto di buon grado, ma desidero fare alcune cosiderazioni.

È oramai superata,  in qualsiasi smartphone  o tablet si possono trovare applicazioni altrettanto utlili e sicuramente più funzionali, con allarmi, gps e regolatori dei gas intestinali.

Vedere qualcuno impugnare una penna e scrivere è come vedere un uomo col prince-nez: fuori dal tempo.

L'agenda non è "social": se giorno 13 giugno annoto "oggi è il mio compleanno" non vedrò apparire nessun "mi piace", non sarò sommerso dagli "auguri" delle persone con cui nella vita reale non parlo, non verrò ritwittato perché nessuno segue un'agenda, tantomeno l'agenda natalizia del sindacato che, ripeto: è brutta.

Ma cosa porta un sindacato a fidelizzare i propri iscritti tramite un manufatto così antiquato?

Di sicuro, in primis, c'è un significato politico. I vecchi attacchi delle destra (?) di Berlusconi e i nuovi attacchi della sinistra (?) di Renzi, atti a delegittimare la funzione dei sindacati, vengono resi vani dal vetusto oggetto in eco-pelle; dal suo simbolico rimando alle tradizioni più antiche, quali scrivere a mano e riciclare un regalo.

Poi c'è un significato storico, una tradizione va rispettata. Come mia zia ogni anno mi regalava a natale un paio di calze, così il sindacato ogni anno si presenta con la stessa brutta agenda. Quando mia zia non mi  regalò più le calze piansi segretamente nella mia stanza , avevo 32 anni.

Per ultimo simboleggia l'unione. Sono stato iscritto a tutti e tre i maggiori sindacati, e ogni anno, a prescindere dal sindacato, ho ricevuto sempre un'agenda. Esiste messaggio più nitido per indicare l'unità delle sigle sindacali contro i padroni e gli idustriali? No.

Ma adesso che ci penso forse rappresenta gli impiegati italiani di oggi: sono oramai sostituiti dai lavoratori all'estero, come le agende dagli smartphone; non hanno nessun valore economico, anzi sono troppo costosi per quello che danno; e in fondo li puoi buttare via quando vuoi.

Ecco perché riceviamo ogni anno un'agenda, per ricordarci che in fondo, anche noi, non valiamo più un cazzo.